TERRENCE MALICK-Knight of cups

Scritto da Vito Nacci, pubblicato il 21/03/2021

Parola d'ordine: "show, don't tell"

Terrence Malick è noto per l'esiguo numero di film che ha diretto (sigh!), oltre che per la sua attenzione pedissequa per ogni aspetto del filmmaking, specialmente il montaggio, essendo arrivato anche a impiegare anni prima di considerare il proprio lavoro degno di conclusione.

Sono entrato in contatto solo con due delle sue opere: "I giorni del cielo"(1978) e "Knight of cups"(2015). Il primo è sicuramente degno di nota, mi ha colpito profondamente ma questa volta tratterò del secondo.

Dove cominciare...Knight of cups è uscito nelle sale nel 2015, scritto e diretto da Terrence Malick, interpretato da Christian Bale (protagonista), Cate Blanchett e Natalie Portman, ma lei apparirà solo nella seconda metà. È diviso in capitoli che si susseguono, ognuno di essi con un titolo.

Sono così titubante nel cercare di presentare efficacemente in poche righe la trama del film, o per lo meno di cosa tratta perché, nonostante lo abbia visto dall'inizio alla fine, mi viene difficile (così come per qualsiasi spettatore) individuare un filone narrativo di senso compiuto e che permetta di seguire il film razionalmente. Sicuramente perché questo era il volere di chi questo film l'ha scritto e diretto, ma sono abbastanza convinto che un nesso tra le numerosissime scene che si susseguono non ci sia. O per essere più precisi, esso è soggettivo.

Ma prima di andare avanti cercherò di spiegarmi meglio. Di Rick (Christian Bale) non sappiamo molto; da poche scene vaghe sappiamo che è uno sceneggiatore e vive a Los Angeles. Spesso vengono mostrati dialoghi e interazioni con il padre, con il quale non ha un bellissimo rapporto e il fratello. Apparirà spesso Nancy (Cate Blanchett), sua ex moglie. Rick non ha più rapporti amorosi stabili, è sempre impegnato con relazioni fugaci e avventure e sembra in cerca dell'amore vero.

Risulta impossibile discernere passato, presente e futuro. Possiamo assistere a una miriade di scene e ambientazioni differenti che non sembrano avere nessun nesso tra loro. In tutte viene comunque sempre mostrato il protagonista, naturalmente. Terrence Malick ha rotto quel patto silente tra spettatore e regista secondo il quale quest'ultimo deve mostrare solo ciò che è utile alla narrazione. Se volete armarvi di carta e penna e analizzare ogni scena singolarmente, il significato di ogni scelta direttoriale, come esse possano essere funzionali alla trama, non ne uscirete soddisfatti. Anzi non ne uscirete affatto. Il film tratta semplicemente di immagini, che appagano lo spettatore. Si è catapultati in un caleidoscopio di immagini, luci, colori e sensazioni.Inutile cercare una spiegazione, bisogna solo lasciarsi trasportare da esse. In un certo senso ha preso alla lettera e portato all'ennesima potenza una regola fondamentale che tutti i registi dovrebbe rispettare, ovvero "mostra, non raccontare"; ciò vuol dire che, esprimendosi il cinema primariamente di immagini e poi di dialoghi, il regista deve sempre cercare di privilegiare il racconto di una storia attraverso le immagini, sempre dove esso è possibile farlo.

Possiamo considerare le immagini, di cui si serve principalmente il mezzo cinematografico, il tramite attraverso il quale si comunica a un livello emotivo, viscerale; il testo ha solo la funzione di collegarle e dare una dimensione razionale al film. Nel film in questione i dialoghi sono brevi e sporadici, sono praticamente delle massime filosofiche che possono essere utilizzati decontestualizzati, molto spesso in voiceover. Il protagonista sembra ambire a un senso escatologico, per dare significato alla sua vita. Ma ripeto, non può che essere al massimo una mia semplice impressione.

Christian Bale non aveva la possibilità di leggere il copione per intero, non prima che il film fosse completato. Anzi, lo stesso copione veniva sempre modificato in corso d'opera o addirittura il regista lo scartava completamente, decidendo di improvvisare al momento. Inoltre Malick spesso usava la tecnica di mandare in scena dei personaggi senza che Bale ne fosse al corrente, per sperimentare le reazioni spontanee che avrebbe avuto e come avrebbe interagito con loro. Il montaggio è molto veloce e solo Malick e il montatore possono capire le scelte compiute; si tratta palesemente di un lavoro lunghissimo e faticoso, studiato nei minimi dettagli.

Il film si struttura sulla falsa riga di una leggenda raccontata a Rick dal padre, riguardante un cavaliere cinese, figlio del re, spedito in Occidente (Egitto) alla ricerca di una perla. Una volta sul posto gli viene offerta una bevanda che gli provoca un'amnesia che gli fa dimenticare il suo compito, la sua missione, perfino chi sia. Il parallelismo con la storia del protagonista vien da sé.

Terrence Malick ha intrapreso col famoso direttore della fotografia Emmanuel Lubecki un sodalizio iniziato nel 2005, sodalizio tutt'oggi ininterrotto. Due geni di questa caratura non potevano che far nascere uno stile inconfondibile e spettacolare. Knight of cups, così come gli altri, non sarebbe mai stato lo stesso senza Lubecki, è bene ricordarlo, poiché molto spesso si tende a dimenticare o addirittura non essere affatto a conoscenza di come il DOP sia fondamentale per la buona riuscita e corretta fruizione di un film; ogni volta che rimaniamo a bocca aperta per la bellezza di un'immagine, per i suoi colori e le sue luci, è in gran parte merito suo.

Personalmente ho visto questo film solamente un giorno fa ma lo rivedrei anche adesso. Questo perché mi sembra di non averlo mai visto, nonostante sia così fresco nella mia memoria. Anzi, potrei vederlo altre decine di volte prima che mi possa stancare: non potrà mai diventare ripetitivo perché so già dove gli eventi andranno a parare, come si concluderà la trama e in che modo i personaggi saranno cambiati nel corso della storia proprio perché, come ho già ripetuto, un'evoluzione degli eventi non è propriamente definita. Potrei solamente scorgere ogni volta dei particolari nuovi (sono infiniti) che mi facciano cambiare di volta in volta la mia concezione di questo film. 


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