Sonata in Re minore per due violini e basso continuo "La follia", op. 1 n. 12, RV 63

Prima edizione: 1705 in 12 Trio Sonatas, Op.1 (No.12)

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: 2 violini, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Trio_Sonata_in_D_minor%2C_RV_63_(Vivaldi%2C_Antonio))

La Sonata n. 12 RV 63 op. 1 di Antonio Vivaldi, meglio nota come 'La Follia' per due violini e basso continuo, qui proposta da Armoniosa per violino, violoncello e continuo. L'opera 1 di Vivaldi consta di dodici sonate che il compositore offrì all'editore veneziano Giuseppe  Sala nel 1705, poi pubblicate come Suonate da camera a trè, due violini e violone e cembalo". La follia è un tema con variazioni di antichissima memoria, probabilmente di origine portoghese e tra i più nobili della tradizione europea, originatosi nel 1500 circa. Moltissimi compositori si sono cimentati con questo giro armonico/melodico, il cui inventore 'colto', che lo trasse sicuramente dall'origine popolare trasformandola in forma d'arte, era stato per primo il grande Jean-Baptiste Lully. Ma una vera pletora di altri grandi compositori si è poi cimentata nel tema, rendendolo immortale: citiamo autori del calibro di Arcangelo Corelli, Girolamo Frescobaldi, Alessandro Scarlatti, François Couperin, Francesco Geminiani, Georg Friedrich Händel e anche Johann Sebastian Bach nella cantata "Mer hahn en neue Oberkeet" del 1742. Nell'epoca classica e romantica troviamo il tema della Follia elaborato da Antonio Salieri, mentre risuona modificato persino nella celeberrima Quinta Sinfonia di Beethoven e nella Danza Macabra di Franz Liszt, così come nelle famose Variazioni per chitarra di Mauro Giuliani. Infine eccolo di nuovo spiccare nelle bellissime Variazioni su un tema di Corelli di Sergej Rachmaninov, per pianoforte (1931) e nel Preludio, Tema, Variaciones y Fuga di Manuel Ponce, per chitarra (1930). Nel Novecento è stato citato da Vangelis nel film "1492: la conquista del paradiso". Una simile fortuna è davvero motivata e meritata! Il tema si presta ad una serie praticamente infinita di cambiamenti e trasfigurazioni, per il suo giro armonico e la sua melodia docile e pronta ad essere ogni volta rivisitata, trasformata, 'variata'. Antonio Vivaldi, dal canto suo, con il brano in programma per Armoniosa, ne compie un autentico capolavoro! Qui il tema si presenta ogni volta diverso, da variazione a variazione, permutando velocità, profilo melodico, ritmica, eloquio, disegno, timbrica e mettendo in campo una vetrina di soluzioni musicali del tutto sorprendenti! Alla fine non possiamo che sposare pienamente le parole sapienti ed ispirate che un grande compositore del '900, Gian Francesco Malipiero, dedica ad Antonio Vivaldi e alla sua musica, così ben riassunta, nei suoi intrecci e nei suoi rimandi storici: "Trattenere il respiro, ascoltare religiosamente si deve, e infine ringraziare le dame pietose che l'hanno aiutato, non vogliamo sapere come, a creare tanti capolavori [...]. Il prete rosso è rosso perché brucia ed è prete perché è un mistico, ma egli è anzitutto umano e non ha bisogno di collaboratori, bensì di servitori [...]. Il prete rosso lo immaginiamo... con l'orecchio contro il violino per meglio ascoltarsi, per la gioia di vibrare col suo istrumento, incurante di ciò che la musica fu prima di lui e sarà dopo la sua scomparsa".

(tratto da: https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiP9N2x3ODpAhVK3aQKHR39AgYQFjAOegQIBRAB&url=http%3A%2F%2Fwww.comune.torino.it%2Ffestivalvivaldi%2Fpdf%2Ffestival-vivaldi-programma.pdf&usg=AOvVaw0esNqtokDyONxe1G7DRJ5A)