Sinfonia n. 5 in Do minore, Op. 67

Scheda tecnica

Nome in altre lingue: 第5号交响曲; 第5號交響曲; V symfonia Beethovena; Bosgarren Sinfonia; Symphonie nº 5 de Beethoven

Compositore: Beethoven, Ludwig van

Opus/Numero di catalogo: Op.67

Tonalità: Do minore

Movimenti/Sezioni:

  1. Allegro con brio (Do minore)
  2. Andante con moto (La bemolle maggiore)
  3. Scherzo. Allegro (Do minore) - Trio (Do maggiore)
  4. Allegro (Do maggiore)

Anno/Data di composizione: 1807-08

Prima esecuzione: 1808-12-22 a Vienna, Orchestra del Theater an der Wien, Ludwig van Beethoven (direttore d'orchestra)

Prima edizione: 1809 (Aprile) - spartiti; 1826 (Marzo) - partitura

  • Spartiti, Leipzig: Breitkopf & Härtel
  • Partitura, Leipzig: Breitkopf & Härtel

Dedica: F. J. von Lobkowitz e Graf A. von Rasumovsky

Durata media: 30 minuti

Periodo del compositore: Classico

Stile del brano: Classico

Strumentazione: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotti, 2 corni, 2 trombe, 3 tromboni, timpani, archi

(fonte: https://imslp.org/wiki/Symphony_No.5%2C_Op.67_(Beethoven%2C_Ludwig_van))


Guida all'ascolto

La quinta sinfonia fu composta tra il 1807 e l'inizio del 1808 e fu eseguita il 22 dicembre 1808 a Vienna. I primi abbozzi risalgono in realtà al 1804. Fu pubblicata in parti d'orchestra a Lipsia, Breitkopf e Härtel, aprile 1809; in partitura id. id., marzo 1826. Si tratta del lavoro sinfonico di Beethoven che ebbe la gestazione più lunga e travagliata (si pensi che i primi abbozzi nascono quando l'autore stava ancora lavorando alla Sinfonia n. 3, mentre la conclusione del lavoro si intreccia con la composizione della Sinfonia n. 6). L'autografo si trova alla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Dopo la serena parentesi della Quarta Sinfonia (op. 60), con la Quinta Sinfonia si assiste ancora una volta all'esplosione dell'epos beethoveniano. Una semplice ma straordinariamente incisiva cellula ritmica sostiene l'intero arco formale della composizione, evocando titanici contrasti fra elementi primordiali, che si concludono in gioiosa apoteosi, quasi manifestazione dell'inevitabile prevalere, nella visione idealistica ed eroica di Beethoven, dei valori positivi sulle disordinate componenti dell'irrazionale. Con la Quinta siamo di colpo nel cuore della pateticità di Beethoven, l'opera più significativa dell'agonismo eroico. Le famosissime quattro note ribattute rappresentano un'allegoria del battere del destino alla nostra porta, lo svolgimento del primo movimento l'eroica lotta dell'uomo contro le cieche forze avverse, calmo e solenne l'andante, quasi una pausa di raccoglimento, travagliato da incubi lo scherzo, mentre il finale è una fanfara di libertà e vittoria. La forma sonata sembra qui aver superato la sua crisi e riappare animata dal suo dinamismo elastico e scattante come nelle due ouvertures al Coriolano e all'Egmont. Il primo movimento ("Allegro con brio") inizia con il famoso motivo di quattro note che, secondo le parole dello stesso Beethoven, rappresenta "il destino che bussa alla porta". Strutturalmente, si tratta di un movimento in forma-sonata, in cui il tema principale deriva integralmente da questo motivo iniziale di quattro note; lo stesso tema secondario, esposto, conformemente alle regole scolastiche, in Mi bemolle maggiore (che è per l'appunto la tonalità relativa maggiore di Do minore), appare contrappuntato dal motivo iniziale della sinfonia e rimane del tutto escluso dal successivo sviluppo, basato esclusivamente sul primo tema. Il secondo movimento ("Andante con moto") è un andante in La bemolle maggiore, che introduce un clima di distensione, anche se non mancano le reminiscenze ritmiche del motivo iniziale della sinfonia. Le parti più attive di questo movimento sono esposte in Do maggiore; protagonisti sono gli ottoni. Interessante è la strutturazione delle esposizioni delle parti attive del movimento: nella prima esecuzione, violini e viole accompagnano suonando gli accordi di Do maggiore e Sol maggiore, in terzine, con una consequenziale sensazione di lentezza ma di marcia; la seconda esecuzione, sempre di violino e viola, prevede l'utilizzo di quartine al posto di terzine, dando maggiore movimento alla parte; la terza esecuzione, invece, prevede che i violini e le viole ridiventino coprotagonisti. Per la prima volta nella storia della musica gli ultimi due movimenti della sinfonia sono uniti fra loro senza soluzione di continuità. Il tema principale del terzo movimento (che Beethoven, a differenza del solito, non intitola Scherzo), di nuovo in Do minore, viene esposto in fortissimo e riprende, variandolo, il motivo iniziale del primo movimento. Nella sezione centrale, in tonalità maggiore, violoncelli e contrabbassi all'unisono si lanciano in spericolati passaggi virtuosistici. A questa sezione segue la ripresa, in cui il tema iniziale è esposto questa volta piano), che sfocia in un ponte modulante che conduce direttamente al Finale ("Allegro"). Il tema principale di quest'ultimo movimento, in Do maggiore, nuovamente esposto in fortissimo, è fortemente affermativo e rappresenta una vittoria dell'ottimismo e della certezza morale sul destino. Il discorso viene prima esposto in Sol (dopo la parte iniziale in Do) e, dopo aver ripreso il tema del terzo movimento in Do minore, viene riesposto in Do maggiore.



Spartiti

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