Niccolò Paganini

Chi è stato?

Paganini nasce a Genova il 27 ottobre del 1782, da una modesta famiglia. Il padre gli insegna sin da piccolo a suonare, prima il mandolino e poi il violino, costringendolo a suonare anche per dieci ore al giorno, lasciandolo chiuso in cantina. Certamente questa rigidissima infanzia lo ha reso sensibile ed inquieto, dannato e geniale. Con questi esercizi forzati già a nove anni si esibisce nel suo primo concerto. Raggiunti i 18 anni è così bravo col violino che si può permettere di saltare il conservatorio per andare ad insegnare alla Corte di Lucca. Poi si interessa anche alla chitarra e ne diventa un virtuoso nel giro di un anno. Dal 1804 al 1813 delizia con la sua musica le corti di Lucca e Firenze. Nel 1813 tiene concerti in molte località, girando per 3 volte tutta l'Italia. Riceve il riconoscimento dei critici come primo violinista al mondo e siamo appena ai suoi 31 anni. Dal 1816 al 1818 vince le sfide musicali contro Charles Philippe Lafont e Karol Lipinski. Nel 1817 Metternich lo invita a suonare a Vienna, ma lui preferisce andare a Palermo, dove il clima è più caldo, con la speranza che possa giovare alla sua salute. Nel 1825 ha un figlio da Antonia Bianchi, che era una cantante, ma la sua salute continua a peggiorare. A volte è colpito da accessi di tosse proprio mentre suona e ciò gli impedisce di tenere concerti. Venti medici illustri sono interpellati sulla sua salute, ma non combinano niente di utile, anzi, lo massacrano con mercurio, oppio, latte d'asina e i soliti salassi, che lo riducono ancor peggio. In pratica ha una laringite tubercolare che finirà per ridurlo afono. È il figlio Achille che lo aiuta a comunicare, leggendo le sue labbra o i suoi bigliettini. Però Paganini è ostinato e non si arrende: prosegue nella carriera ottenendo consensi unanimi e finalmente nel 1828 si reca a Vienna, dove riceve dall'Imperatore Federico II la nomina a virtuoso di Corte. Ma con tutti quei viaggi, cure assurde e stravizi la sua salute non va per niente bene, per cui giunge alla fine della sua vita e viene chiamato un prete per l'estrema unione. Avrebbe moltissimi peccati da confessare, ma non riesce proprio più a parlare e non c'è più neppure il tempo per scrivere ciò che avrebbe da dire in merito alla sua dissoluta vita. Così il prete se ne va senza dargli l'assoluzione e pure parecchio seccato, pensando d'esser stato preso in giro dal Maestro. L'accaduto viene riferito al vescovo di Nizza e nel frattempo Paganini muore. Siamo al 1840. Il vescovo vieta la sua sepoltura in terra consacrata, visto che non gli è stata data l'assoluzione e così -sentite questa che è bella!- il suo corpo viene imbalsamato e conservato nella cantina della casa dove è morto. Poi, dopo 5 anni e varie peregrinazioni, nel 1845 sarà finalmente sep olto nel cimitero della Villetta di Parma.



Documentario


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia