L'uomo viene prima della natura?

L'uomo di oggi si trova a dover affrontare una grande sfida, che riguarda l'equilibrio tra l'uomo e la natura. Oggi l'uomo si è reso conto che il progresso nella scienza e nella tecnica, che gli ha permesso di migliorare la propria condizione di vita nel breve periodo, ha tuttavia messo in moto dei meccanismi di distruzione a lungo termine della natura che si sta ribellando all'uomo distruggendolo.

Studiando il filosofo Bacone (1561-1626) mi sono reso conto di come l'uomo per secoli abbia vissuto in equilibrio con la natura. In seguito, il desiderio di conoscenza dell'uomo, la consapevolezza della sua intelligenza e la ricerca di migliorare il proprio benessere, ha rotto tale equilibrio. L'uomo ha iniziato ad applicare la scienza, attraverso la progettazione di tecniche, al fine di migliorare la propria vita. Bacone diceva "sapere è potere"; conoscere le cause dei fenomeni significava saper riprodurne gli effetti; sempre secondo Bacone, conoscere la natura avrebbe consentito all'uomo di dominarla.

L'uomo ha iniziato a sentirsi invincibile; tale processo l'ha portato a non aver "paura", a osare e a sfruttare la natura e le risorse disponibili. Si è giunti, così, alla rivoluzione industriale che ha cambiato radicalmente la vita dell'uomo, ma anche il rapporto stesso con la natura. Il rapporto uomo-natura è stato così squilibrato portando l'uomo a diventare esso stesso un fattore di causa capace di provocare effetti sulla natura che si è dimostrata vulnerabile.

Oggi vediamo i danni irreversibili che l'uomo con le sue scelte ha provocato all'ambiente e che non possono più essere ignorati. Per questi motivi il 25 settembre del 2015, 193 Paesi membri delle Nazioni Unite con l'approvazione dell'Assemblea Generale dell'ONU, hanno sottoscritto "L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile". Questa Agenda è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità. I "17 Goals" fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile - economica, sociale ed ecologica - e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l'ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.

Ritengo che il successo di questo programma dipenderà anche dal coinvolgimento di tutti gli uomini a partire soprattutto da noi giovani. Per questo motivo mi sento coinvolto in prima persona e penso che sia oggi necessario che i giovani condividano, parlandone e confrontandosi anche a scuola, una nuova etica, in cui sarà centrale: la responsabilità dell'uomo nei confronti della natura, un atteggiamento nuovo dell'uomo di fronte alla scienza e alla tecnica, ossia dovrà avere "paura" di applicare le nuove conoscenze, una "paura" che non ha una connotazione negativa come in passato, ma la "paura" che si converte in azione responsabile. Inoltre, si dovrà tenere presente che la natura è vulnerabile e pertanto si dovrà mantenere l'equilibrio unomo-natura.

Il tema del rapporto tra uomo e natura e del suo difficile, ma necessario equilibrio viene trattato nel film "La principessa Mononoke" di H. Miyazaki (1997). Il film in una chiave fantastica mostra come il nostro modo di ragionare e pensare ha modificato il nostro rapporto con la natura. Il film fa riflettere su questo delicato e mutevole rapporto che deve rimanere in equilibrio costante, in quanto entrambi si influenzano reciprocamente. Il film mostra proprio come quando viene meno questo equilibrio, le conseguenze sono negative sia per l'uomo sia per la natura. Il film evidenzia la necessità di non superare i limiti che ci si deve porre per mantenere il prezioso equilibrio. Mostra inoltre, come l'uomo sfrutta la natura senza rispettarla provocando conseguenze distruttive per entrambi. Il Film invita a riflettere su quanto accade intorno a noi e suggerisce di andare alla ricerca delle sue cause per risolvere il problema. Mi è piaciuto che il film non condanna chi va oltre i limiti, ossia colui che ha creato lo squilibrio.

Ritengo fondamentale questo atteggiamento per poter ricercare la verità delle cause e mettere in atto azioni responsabili in cui l'uomo non dovrà più venire prima della natura, ma sarà l'equilibrio tra questi due grandi esseri a diventare la nostra bussola.


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