Ladri di biciclette

Scritto da Vito Nacci, pubblicato il 21/03/2021

il neorealismo italiano 

Ladri di biciclette è un film diretto da Vittorio de Sica-il quale ha partecipato alla stesura della sceneggiatura- e con soggetto di Cesare Zavattini uscito nelle sale nel 1948. Vinse il premio Oscar come miglior film in lingua straniera, oltre ad essere annoverato tra i migliori film di tutti i tempi da numerose classifiche.

"Ladri di biciclette", è considerato unanimemente l'opera più rappresentativa della corrente del Neorealismo italiano. Il neorealismo è un movimento nato intorno agli anni quaranta del secolo scorso e, come il termine suggerisce, si pone l'obiettivo di raccontare attraverso il mezzo cinematografico la realtà, in particolare la difficile situazione vissuta dagli italiani nel secondo dopoguerra. Vien da sé che i soggetti saranno rappresentati dalle classi sociali più umili che, nelle condizione economiche disastrose dell'Italia dell'epoca, non potevano essere trascurate data la povertà dilagante. Caratteristica è inoltre quella di aver assunto come attori (principali e non) non professionisti, come si suol dire "presi dalla strada". Naturalmente non nella totalità dei casi. A questa corrente aderirono tra i tanti de Sica, Rossellini, Visconti, Germi, Comencini e in un primo momento Fellini e Antonioni.

Il film di de Sica in questione gira attorno alla vicenda di Antonio Ricci, disoccupato che nella prima scena del film riesce ad ottenere dal comune un tanto agognato impiego. A una condizione però: quella di possedere una bicicletta, senza la quale non è possibile svolgere il lavoro. Antonio, nonostante abbia dato in pegno la sua, accetta lo stesso. La moglie, pur di poter riuscire a permettersi una vita più dignitosa per lei e per i suoi figli decide di vendere tutte le sue lenzuola (comprese quelle del corredo!), pur di permettersi il riscatto della bicicletta. All'alba del lunedì mattina, non riuscendo a contenere la gioia, Antonio si presenta al suo primo giorno di lavoro, accompagnando suo figlio Bruno, bambino sveglio e intraprendente, al suo di lavoro. Nel momento in cui è intento ad affiggere un manifesto in bilico sulla scala, un ragazzo che era di passaggio approfitta della breve distrazione di Antonio per svignarsela con la sua bicicletta. A nulla serve l'inseguimento.

Nell'arco della giornata il protagonista intraprende insieme a suo figlio una ricerca disperata della bicicletta, senza la quale deve rinunciare al suo lavoro, dopo aver sporto denuncia alla polizia. I due saranno da subito sopraffatti dalla frustrazione: si può considerare realistica una ricerca di una normale bicicletta nella grande metropoli che è la città di Roma?

Inutile dire come la realtà che il film ha cercato raccontare è crudele e ingiusta. Ciò che mi ha colpito maggiormente è come non vengano idealizzate le classi sociali meno abbienti: si è portati ad attribuire in molti casi sentimenti nobili di collaborazione e fedeltà alle leggi della società, nonostante proprio essa remi contro di loro e determini la loro mancanza di opportunità. Ma questo è un altro discorso. Nel corso del film tutti i personaggi sono costretti a ricorrere a mezzi immorali e di sopraffazione nei confronti del prossimo. Naturalmente il mio ultimo intento è quello di generalizzare, ma sta di fatto che lottare con le unghie e con i denti è l'unico modo che permette loro di rimanere a galla, in un certo senso sopravvivere, anche se per solo un breve periodo di tempo. È l'unico stile di vita che conoscono. Ciò ci porta all'atavica domanda: l'essere umano è fatto malvagio o è la società a renderlo tale?

Considerare la scelta di usare la bicicletta per il titolo di questo film poiché dal suo furto nasce la concatenazione di eventi che determinano la sua trama è riduttivo. Alla superficie è sicuramente questo il motivo. Ma assistendo più attentamente alle vicissitudini del protagonista, ci si accorge che la bicicletta rappresenta molto di più. Non solo è considerato un mezzo di lusso per il quale bisogna fare molti sacrifici (figuriamoci l'automobile!) ma è anche il mezzo che permette ad Antonio e alla sua famiglia di ricevere uno stipendio stabile, che comprende incentivi e assegni familiari (non si stanca mai di ripeterlo). Vantaggi che portano con sé uno stile di vita se non agiato, per lo meno dignitoso, che permetta loro di sperare (e sottolineo sperare) una vita con più possibilità. Siamo comunque a ridosso degli anni cinquanta; la speranza per un futuro migliore è un sentimento che pervade il mondo occidentale del secondo dopoguerra. La speranza che il futuro sarà migliore del passato che è costato loro disperazione e miseria. La speranza è, quindi, l'unico appiglio che permetta alle persone di non lasciarsi andare e lottare per un avvenire migliore.

L'intento, quindi, di Ladri di biciclette e di tutti i film neorealisti, è quello di rappresentare sul grande schermo la cruda realtà. Ma mi vien da chiedere: l'obiettivo di questi film-maker era quello di tipo meramente documentaristico o di denuncia delle condizioni disagiate delle classi operaie? Io penso che non ci sia una risposta esatta per quanto riguarda le intenzioni, ma per l'effetto che questi film hanno sullo spettatore lo porteranno a propendere inevitabilmente per la seconda.

È per questo che vorrei soffermarmi a sfatare una possibile miscredenza sul neorealismo, ovvero che sia un genere che racconta e comunica solo la realtà e in quanto tale che si soffermi sulla superficie senza approfondire emotivamente i personaggi. A questo posso prontamente controbattere che i film neorealisti hanno un impatto emotivo enormemente maggiore rispetto agli altri. Per un semplice motivo: ci mettono dinanzi a storie e ambientazioni verosimili, poiché, nonostante non siano ispirati a fatti realmente accaduti, sono senza dubbio affini a vicende di una grande moltitudine di persone realmente esistite. E la realtà ci colpisce e ci riguarda molto di più proprio perché è vicina e concreta.

Se si riesce a superare ostacoli determinati dal bianco e nero, dalla bassa qualità dell'immagine, della fotografia, della resa sonora si avrebbe la possibilità di scoprire e approfondire una dimensione fondamentale non solo della cinematografia ma soprattutto della cultura del nostro paese.


Altri film che potrebbero piacerti...


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia