La musica classica al giorno d'oggi

La musica. Anzi, la musica classica. Ancora meglio, la musica classica ai nostri giorni. Nelle scuole e non solo viene esaltata la cultura in molte delle sue sfaccettature, come è giusto che sia, soprattutto in una società come quella odierna che tende sempre più ad abbandonare le tradizioni e il passato. Sebbene in generale si faccia fatica a mantenere viva la passione anche solo per quest'ambito, è palese come l'attenzione nei confronti di un suo particolare aspetto, la musica classica, sia ancora inferiore. Difatti, se è vero che la letteratura italiana, la storia, la storia dell'arte e financo la filosofia trovano bene o male un proprio spazio d'insegnamento in molte tipologie di scuola secondaria di secondo grado, non si può dire altrettanto per la Musica. Ciò perché, purtroppo, adulti anche molto colti, talvolta altresì laureati ora in Lettere antiche ora in Filosofia, nulla sanno di N. Rimskij-Korsakov o di J. N. Hummel.

Eppure, la Musica è una componente importante della nostra cultura, come già diceva la scuola pitagorica, di cui era uno dei punti fondanti; Platone le conferiva addirittura una funzione paideutica e G. W. F. Hegel la valutava come una tra le forme d'arte più alte.

Ovviamente, con questo articolo non si intende iniziare alcun processo di riforma della scuola, perché inserire ore di educazione musicale nell’orario curriculare sarebbe quantomeno utopistico; si cerca piuttosto di consigliare alcuni brani con cui iniziare ad approcciarsi alla Musica classica.


Un buon punto di partenza potrebbero essere alcuni motivi musicali molto famosi di cui tuttavia nessuno conosce il nome o l’autore, come Eine Kleine Nachtmusik, l’Aria della regina della notte (da Il flauto magico), Non più andrai farfallone amoroso (da Le nozze di Figaro) di W. A. Mozart, la Sinfonia n. 5 e l’Inno alla gioia (dalla Sinfonia n. 9) di L. V. Beethoven, Sono il factotum della città (da Il barbiere di Siviglia) di G. Rossini, il Corale (dalla Cantata BWV 147) e la Toccata e fuga in re minore di J. S. Bach, o ancora Libiam ne’ lieti calici (da La traviata) e Va’ pensiero (da Nabucco) di G. Verdi e molti altri.

Tuttavia, nonostante sia profondamente convinto che queste meravigliose composizioni abbiano la potenzialità di accendere una scintilla d’amore imperitura nei confronti della Musica classica, ritengo che si debba cercare di andare oltre al già noto.

Oggi pertanto voglio proporvi alcune opere di sicuro sconosciute ai più, ma di facile ascolto, partendo dalle quali ci si può appassionare alla Musica classica: la Sinfonia concertante per fiati KV 297B e il Concerto per clarinetto e orchestra KV 622 di W. A. Mozart, la Sinfonia n. 4 di F. Mendelssohn Bartholdy, l’Andante e rondò all’ongarese op. 35 di K. M. Von Weber e il Concerto per oboe e violino BWV 1060R di J. S. Bach.

Questi brani sono ottimi punti di partenza: per comprenderli appieno, però, sarebbero necessarie delle contestualizzazioni musicali più dettagliate che verranno fatte forse in altri articoli.

Non resta che augurare a voi tutti buon ascolto! 

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