La melodia

La melodia è la sintesi di ritmo e del rapporto tensivo e cambiamento di altezza fra le note che avvengono in esso.

Ogni relazione fra note costituisce dunque un aumento o diminuzione della tensione, cambiamenti di tensione che sono massimi rispettivamente negli intervalli di quinta ascendente e discendente. L'aumento della tensione o distensione di un qualsiasi altro intervallo è determinato esso stesso a partire dall'intervallo di quinta. Ad ogni modo, non si intende qui spiegare in che modo una tale determinazione avvenga in quanto si cadrebbe in tecnicismi inutili. Ciò che è importante sottolineare è che la melodia non è altro che questo: un incessante incremento di tensione o distensione che può essere più o meno forte a seconda dell'intervallo che lo incarna.

Si sottolinea un particolare aspetto al fine di familiarizzare ancor di più con la tensione musicale. Nei video che seguono viene fatto ascoltare prima l'intero estratto melodico che si intende analizzare, poi le due fasi che lo compongono separatamente (tensiva e distensiva): si noterà come la fase tensiva isolata (ascoltata cioè senza il suo proseguio) risulti bruscamente interrotta. Questo accade proprio perchè la musica, in quella fase, crea nell'ascoltatore un'aspettativa, una sorta di curiosità infinità per ciò che sta per accadere, a cui la musica che segue deve in qualche modo dare una risposta: se una tale risposta manca, se si interrompe dunque la musica prima che tale risposta venga data, la musica risulta troncata, spezzata, non conclusa. Facendo un paragone cinematografico, la tensione musicale è come la battaglia finale tra Captain America e Iron man nel film Captain America Civil War, cui però si omette la vittoria finale di Captain america: l'intera battaglia che risulta estremamente tesa proprio perchè non si sa chi dei due vincerà, mancherebbe del momento culminante che dà senso a tutta la tensione precedente e il film risulterebbe pertanto malamente inconluso. Una tale scena conclusiva può essere la soddisfazione di ciò che ci si aspettava o al contrario una sorpresa (magari si pensava che vincesse Iron man): non è questo il punto; quel che si intende sottolineare è che una scena che dia una risposta agli eventi precedenti, che li concluda (scena che può anche non piacerci) deve esserci cosiccome deve esserci una risposta alla tensione musicale.

Di seguito si propone un esempio molto chiaro di quel che è la tensione melodica. Si noterà come la melodia crei nell'ascoltatore un'aspettativa per ciò che sta per venire, ossia ciò che l'ascoltatore non vede l'ora di ascoltare dopo una simile incessante crescita di tensione: una sorta di momento di libertà, in cui si trova la destinazione di tutto il percorso precedente. Da questo momento in poi la musica non farà altro che rilassarsi. E' importante sottolineare come la tensione in questo caso non sia data dai soli intervalli melodici ma anche dal ritmo, elemento che non abbiamo ancora trattato.

Si propone ora un ulteriore esempio di tensione musicale, dato, in questo caso, dalla sola melodia, dacché il ritmo è uguale.

In quest'altro esempio che si propone si può notare come la tensione melodica possa esser data non solo dal cambiamento di altezza delle note o dal rapporto che le lega nei suoni armonici, ma anche dalla ripetizione della stessa nota, come accade nelle prime due frasi dell'estratto seguente.

Poiché nell'esempio precedente la tensione era data non solo dalla ripetizione melodica di una stessa nota ma anche dall'armonia, altro elemento non ancora analizzato, si propone un altro esempio in cui la tensione deriva quasi esclusivamente dalla ripetizione di una sola nota.


I parametri che determinano la tensione melodica sono, oltre al ritmo, al rapporto tensivo fra i suoni armonici e all’altezza, l’intensità, e il timbro.
Prima di procedere all’analisi di questi due nuovi elementi, è opportuno prendere in considerazione due particolari processi ritmico non ancora considerati.
Uno dei modi in cui si può creare tensione ritmica è la sincope, che avviene quando in un brano costruito su un particolare schema di accenti, l’impulso viene spostato da quello che sarebbe l’accento forte, all’accento debole. (Leonora Beethoven)
Un altro elemento che può aumentare la tensione ritmica è l’hemiola, ossia il passaggio ben percepibile, di una breve durata, da uno schema di accenti a un altro. (k 332 mozart, 1 mvt)
Se finora si è cercato di far capire cosa sia la tensione musicale, definibile, semplificando, come la forza interna della musica, l’intensità è invece la forza esterna della musica, ossia la dinamica in cui un suono viene emesso: detto in parole semplici, l’intensità è l’emissione in forte o in piano di un suono.
L’intensità in questo modo può essere un altro elemento che può modificare la tensione di un brano. Una notevole dissonanza armonica che già di per sé è molto tensiva, può esser resa ancor più evidente se viene suonata in fortissimo. Al contrario anche un brusco passaggio da un fortissimo a un pianissimo comporta molta tensione in quanto è un forte contrasto che non ci si aspetta e ci sorprende.

La ripetizione di una nota, tuttavia, può anche fungere da distensione e rilassamento. Di seguito vi è un esempio.

Ma cosa determina allora che una stessa figura (una ripetizione di una stessa nota) sia tensiva o distensiva? In parte elementi già discussi come la relazione della musica col silenzio o in ogni caso la relazione della ripetizione di una nota con ciò che la precede e la segue: di fatti se ciò che precede una tale figura e più tensivo di quest'ultima, essa rappresenta rispetto a ciò che la precede per forza una distensione, sebbene essa sia comunque più tensiva di altri elementi.


Ma cosa accade quando si sovrappongono due o più melodie? Si ha il contrappunto.

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