Il contrappunto

Finora si è considerata la musica come un susseguirsi di note organizzato temporalmente. Tuttavia, un suono è al tempo stesso un’onda sonora, ossia una presenza fisica. Da questo punto di vista la musica ha una componente spaziale, data dalla sua “massa sonora”, per dirla con Celibidache: ossia, dalla quantità di suono presente. La forma più essenziale in cui la musica può presentarsi essenzialmente è, come già detto, la sola melodia. Nel momento in cui però in uno stesso istante temporale si ha non già una sola nota ma una sovrapposizione di due o più note, si hanno cioè due note o più note contemporaneamente, la massa sonora aumenta necessariamente. Il modo in cui questa situazione va creandosi e sviluppandosi è anzitutto la sovrapposizione di più melodie: il contrappunto.

Il contrappunto, tecnica compositiva complicatissima, in realtà, non è altro che la sovrapposizione di due o più melodie che potrebbero benissimo essere ascoltate singolarmente.

Nel contrappunto, ciò che conta è il numero di melodie che sono sovrapposte, non già il numero di strumenti che le suonano. Pertanto può accadere che un contrappunto formato da 2 melodie sia suonato da 15 strumenti, ad esempio, dieci che suonano la prima, e 5 che suonano la seconda. La melodia considerata indipendentemente dal numero di strumenti o cantanti da cui è suonata o cantata, è detta voce. Pertanto, un contrappunto a due voci è una sovrapposizione di due melodie indipendenti.

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