Concerto n. 1 in Re minore per clavicembalo e orchestra, BWV 1052

Scheda tecnica

Nome in altre lingue: Concert per a clavecí núm. 1 (Bach); Concerto pour clavecin n° 1; Concierto para clavecín en re menor, BWV 1052

Compositore: Bach, Johann Sebastian

Opus/Numero di catalogo: BWV 1052

Tonalità: Re minore

Movimenti/Sezioni:

  1. Allegro
  2. Adagio
  3. Allegro

Anno/Data di composizione: 1734 (BWV 1052a), 1738 (BWV 1052)

Prima edizione: 1836 ?

Durata media: 21 minuti

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: clavicembalo, archi, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Harpsichord_Concerto_No.1_in_D_minor%2C_BWV_1052_(Bach%2C_Johann_Sebastian))


Guida all'ascolto

Il Concerto BWV 1052 è il più famoso dei concerti per clavicembalo di Bach, ed il più frequentato sin dall'epoca romantica. Questo probabilmente per via del solido impianto drammatico che lo pervade, di un'architettura complessiva più ampia che negli altri esempi, costruita su campate di eccezionalmente ampio respiro, e per un virtuosismo molto pianistico (o tastieristico) che domina la parte del solista. L'enfasi perentoria del Concerto è percepibile sin dalle prime note e costituisce una cifra inconfondibile del brano: solista ed orchestra all'unisono disegnano una melodia elaborata, di grande vigore ritmico ed efficacia drammatica. L'unisono, improvviso, ricomparirà in ogni successivo episodio, perfino a concludere il movimento, mostrando così quella compenetrazione tra le parti spesso inseguita negli altri concerti. L'Adagio, aperto e chiuso da due ampi ritornelli orchestrali, si esprime in una grande perorazione del solista su una figura obbligata dei bassi, qualcosa di non dissimile da quanto ascoltato nell'Andante del BWV 1058. Il Finale, caratterizzato dal metro anapestico (che ci permette di escludere, insieme ad altri elementi, quella paternità vivaldiana paventati da molti in passato), si basa sul più acceso virtuosismo della tastiera, secondo stilemi che ricordano molte opere di Bach per il solo cembalo. L'atmosfera generale è vitale, un fitto contrappunto e improvvise aree di sviluppo del disegno solistico creano una tensione perfettamente controllata dal compositore, secondo una logica teatrale di controllo emozionale di sicuro effetto.

(tratto da: https://www.dalverme.org/event.php?id=722)



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