Concerto in Mi maggiore per violino, archi e basso continuo "La primavera", RV 269

Scheda tecnica

Compositore: Vivaldi, Antonio

Opus/Numero di catalogo: RV 269; Op.8 No.1

Tonalità: Mi maggiore

Movimenti/Sezioni:

  1. Allegro
  2. Largo
  3. Danza pastorale. Allegro

Anno/Data di composizione: 1723

Prima edizione: 1725 in Il cimento dell'armonia e dell'inventione, Op.8 (No.1)

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: violino, archi, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Violin_Concerto_in_E_major%2C_RV_269_(Vivaldi%2C_Antonio))


Guida all'ascolto

Ascoltiamo il delizioso ritornello orchestrale dell'Allegro (A) che celebra la gioia dell'arrivo della bella stagione dopo le cupezze del freddo inverno. Il canto degli uccelli (B) è interpretato dal violino solo che, con l'ausilio dei violini primi e secondi, egegue deliziosi trilli, note ribattute, frasi scalari che fanno risaltare l'intera foresta immaginaria di Vivaldi impegnata in una deliziosa sinfonia cinguettante; dopo il breve ritornello ecco lo scorrere dei ruscelli, il gorgogliare dell'acqua sotterranea ai violini (C) e ancora la ripresa del ritornello orchestrale. Si prepara un improvviso temporale (D): saettanti figurazioni dei violini, nervosi tremoli, netti accenti indicano lo scatenarsi della natura in passi di autentico virtuosismo solistico. Interviene ora in un'altra modalità un po' più scura (in modo minore) il tema ritornello, che segna il trapasso dalla tempesta al primo raggio di sole con il ritorno del canto della foresta (E). Infine nell'epilogo una versione variata del tema principale è inframezzata ad un nuovo episodio solistico. Nel Largo Vivaldi ci dipinge un'altra scena (F): quella tranquilla del pastorello immerso nel verde dei prati; sullo sfondo ritmico annuente dei violini primi e secondi è come vedere letteralmente il morbido stormire delle fronde mentre una melodia soave si staglia al violino solsita: è il capraro che dorme. La viola fa sentire più volte una tipica formula ritmica onomatopea che raffigura il cane che grida. Che poesia e che dolcezza ci abbraccia! L'ascoltatore è come se fosse immerso in un campo dall'erba verde già alta in un paesaggio tranquillo di terra bucolica. Giunge l'Allegro. Sentiamo il ritornello orchestrale (G) e ben presto comprendiamo come Vivaldi ci abbia trasportato dentro i suoni caratteristici di una bella festa di paese, facendoci sentire una serie di freschi temi di danza popolare. Numerosi episodi solistici si intersecano al tema principale, mentre viola, violoncello e basso continuo insistono su di un suono lungo tenuto che imita la tecnica di esecuzione della zampogna.

(tratto da: https://www.yumpu.com/it/document/read/15083127/il-programma-di-sala-con-commento-musicologico-a-aronanelwebit)



Spartiti

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