Concerto in La minore per 4 clavicembali e orchestra, BWV 1065

Scheda tecnica

Nome in altre lingue: Клавирные концерты И. С. Баха; concertos pour clavecin de Bach; Harpsichord concertos; Klavecimbelconcerten; Cembalokonsertar av Bach; [10 altri...]

Compositore: Bach, Johann Sebastian

Opus/Numero di catalogo: BWV 1065

Tonalità: La minore

Movimenti/Sezioni:

  1. [no tempo indication]
  2. Largo
  3. Allegro

Anno/Data di composizione: 1730 ?

Prima edizione: 1865

Durata media: 10 minuti

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: 4 clavicembali, archi, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Concerto_for_4_Harpsichords_in_A_minor,_BWV_1065_(Bach,_Johann_Sebastian))


Guida all'ascolto

In questo caso, però, siamo di fronte alla trascrizione di un Concerto di un altro autore, Vivaldi per l'esattezza. La fonte è il Concerto per quattro violini, archi e continuo in si minore, n. 10 dell'opera III. E' nota la predilezione di Bach per Vivaldi: trascrisse molti dei suoi lavori per cembalo solo e ne studiò attentamente le partiture. Bach fu un ricercatore stanziale, poco avvezzo ai viaggi di istruzione, e gran parte della sua formazione si consumò nell'analisi a tavolino delle opere dei suoi contemporanei così come di quelle dei compositori che lo precedettero. Com'è ovvio, la forma complessiva di questo brano differisce dal modello dei precedenti poiché il Concerto su cui si basa la trascrizione non è del medesimo autore. I quattro pianoforti vengono utilizzati come solisti singolarmente o in tutti i possibili accostamenti di due o tre pianoforti, o ancora tutti insieme con o senza ripieno orchestrale. Le possibilità coloristiche offerte da questo concerto sono tanto varie quanto l'abilità di Bach di concertare insieme in contrappunto quattro strumenti polifonici (e non sostanzialmente monofonici come i violini dell'originale) creando una sorta di contrappunto di contrappunti: non esiste una gerarchia di importanza tra i solisti, tutti conoscono il loro momento di singolare gloria e spesso un assolo passa dalle mani di un solista a quelle di un altro dando così origine anche ad un gioco di movimento fisico della sorgente sonora. Particolarmente interessante è il secondo movimento, Largo, di questo Concerto: introdotto e concluso da un ritmo puntato alla francese, nel suo centro esso vede come protagonisti i soli quattro solisti senza orchestra, impegnati in un episodio di arpeggi senza alcuna melodia, quasi minimalista nella sua concezione, ove le uniche variazioni sono quelle dell'armonia e di qualche figura nel basso.

(tratto da: https://www.dalverme.org/event.php?id=722)



Spartiti

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