Concerto in Fa maggiore per violino, archi e continuo "L'autunno", op. 8 n. 3, RV 293

Scheda tecnica

Compositore: Vivaldi, Antonio

Opus/Numero di catalogo: RV 293; Op.8 No.3

Tonalità: Fa maggiore

Movimenti/Sezioni:

  1. Allegro
  2. Adagio molto
  3. Allegro 'Caccia'

Anno/Data di composizione: 1723

Prima edizione: 1725 in Il cimento dell'armonia e dell'inventione, Op.8 (No.3)

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: violino, archi, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Violin_Concerto_in_F_major%2C_RV_293_(Vivaldi%2C_Antonio))


E' tempo d'Autunno (Concerto in Fa maggiore Op. 8 n. 3 RV 293). Vivaldi ci fa quasi gustare i sapori della stagione, ricca dei frutti della terra e di intensi colori. Ecco, nel rotondo ritornello dell'Allegro, giocato con effetti di forte e piano fatti sentire secondo la classica dinamica "a terrazze" - con i suoi tipici effetti d'eco -, il popolare ballo e canto de' i villanelli (A). E' la festa del raccolto che tutti coinvolge anche nel piacere del vino: al periodico ritorno del ritornello orchestrale, sentiamo il violino intervallare bei passi solistici; imita i passi malfermi ed incerti dell'Ubriaco (B), acceso del liquor de Bacco: e questa immagine gustosissima la vediamo straordinariamente descritta in mille modi sopra curiosi effetti saltabeccanti divisi tra improvvise corse discendenti quasi in glissando che danno l'idea  della perdita di equilibrio, sguaiate grida  e schiamazzi musicali, stasi in malcelato riposo, sdrucciolamenti a terra che bendavvero rispondono all'immagine confusa ed incontrollata di chi è preda ai fiumi dell'allcol. Il sonno accoglie le stanche membra di coloro che finiscono col sonno il lor godere nel Larghetto (C) mentre il ritorno dell'Allegro assai sul tema ritornello conclude l'episodio. Davvero straordinaria e spettacolare la fantasmatica descrizione del sonno degli ubriachi dolenti, immersi in un sonno "di piombo" eppure dolcissimo (Adagio molto), restituito da Vivaldi dentro una cassa armonica musicale fissa ed ipnotica dai colori armonici ed evanescenti. Il cembalo armonizza su suoni argentini le armonie, mentre sopra questa impalcatura di base gli archi con sordini stendono fili sonori sospesi e carezzevoli sopra note estatiche in pianissimo: un suono celestiale come perso nel più lontano oblio. Ma è tempo di tornare alle occupazioni di vita vissuta. Un tema di cavalcata sopra un ritmo sobbalzante segna l'apertura di un ritmico Allegro di caccia (E); si sentono i canti degli uomini, i richiami fatti con la voce e quelli con i corni durante la battuta, le corse affannose ed il tentativo di costringere la preda, spaventandola, a percorrere una strada obbligata, alternati alla ripresa ciclica del tema di cavalcata. Il violino solista fa sentire la fuga disperata della belva e la ricerca delle sue tracce (F); viene descritto il suo terrore ed il suo spavento, disorientato dal tema dei cacciatori (il tema orchestrale); il violino disegna la traiettoria della sua corsa mentre è inseguita dai cani, con la musica che si fa aspra e precipitosa durante il ferimento (G) e diviene disperata durante l'azione della cattura; infine vediamo come, ferita, sia costretta a soccombere ai cacciatori (H) mentre il violino spegne letteralmente la melodia sopra suoni melanconici e via via drammatici. Il tema ritornello chiude il sipario sopra questa cruenta scena dai colori vividi ed accesi mentre languida di fuggir, ma oppressa, muore.

(tratto da: https://www.yumpu.com/it/document/read/15083127/il-programma-di-sala-con-commento-musicologico-a-aronanelwebit)



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