Concerto brandeburghese n. 4 in Sol maggiore, BWV 1049
Scheda tecnica
Nome in altre lingue: 4. Brandenburgisches Konzert; Concerto brandeburghese n. 4; Concert de Brandenburg núm. 4; concerto brandebourgeois n° 4; ブランデンブルク協奏曲 第4番
Compositore: Bach, Johann Sebastian
Opus/Numero di catalogo: BWV 1049
Tonalità: Sol mggiore
Movimenti/Sezioni:
- Allegro
- Andante
- Presto
Anno/Data di composizione: 1719-20
Prima edizione: 1851 - Leipzig: C.F. Peters (ed. Dehn)
Durata media: 16 minuti
Periodo del compositore: Barocco
Stile del brano: Barocco
Strumentazione: 2 flauti, violino, 2 violini, viola, violoncello, violone, basso continuo
(fonte: https://imslp.org/wiki/Brandenburg_Concerto_No.4_in_G_major%2C_BWV_1049_(Bach%2C_Johann_Sebastian))
Guida all'ascolto
Una nuova declinazione della scrittura da concerto grosso si presenta nel Quarto Concerto in Sol maggiore BWV 1049 (trascritto, una volta a Lipsia, come Concerto in Fa maggiore BWV 1057 per clavicembalo, due flauti diritti, due violini, viola e basso continuo), in cui un asimmetrico concertino (da un lato il violino, dall'altro due flauti diritti, nelle intenzioni di Bach "Fiauti d'Echo", ovvero flauti a doppia canna, in uso nelle Corti di Köthen e Berlino) intesse con gli strumenti di ripieno un discorso musicale dall'incantevole ampiezza di respiro, deliziando l'ascoltatore con un Allegro che, tra dolci duetti dei flauti e lunghi assoli del violino, si estende quanto un intero concerto di Albinoni, per ben 427 misure organizzate in un ampio movimento tripartito che riprende in coda le 82 battute con cui si era aperto. Il contrasto degli "affetti" è assicurato dal breve Andante in mi minore, nella forma di un dialogo pacato tra concertino e concerto grosso, il cui ésprit de géometrie è turbato soltanto dalla conclusione, vivacizzata da una discesa cromatica del concertino e dalla cadenza del I flauto. Il Presto finale, teso tra la scrittura contrappuntistica che apre il movimento nel rigore di una fuga a quattro voci (il materiale tematico predisposto da Bach vi si presta a meraviglia) e il virtuosismo del violino solista, compie uno di quegli equilibrismi stilistici che rendono unici i Brandeburghesi, armonizzando in un vasto movimento concertante due istanze stilistiche apparentemente inconciliabili.
Spartiti
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