Concerto brandeburghese n. 1 in Fa maggiore, BWV 1046

Scheda tecnica

Nome in altre lingue: 1. Brandenburgisches Konzert; Concerto brandeburghese n. 1; Concert de Brandenburg núm. 1; concerto brandebourgeois n° 1; ブランデンブルク協奏曲 第1番

Compositore: Bach, Johann Sebastian

Opus/Numero di catalogo: BWV 1046

Tonalità: Fa maggiore

Movimenti/Sezioni:

  1. [no tempo indication] (usually performed at Allegro or Allegro moderato)
  2. Adagio
  3. Allegro
  4. Menuetto
  • Trio I
  • Menuetto da capo
  • Polacca (Polonaise)
  • Menuetto da capo
  • Trio II
  • Menuetto da capo

Anno/Data di composizione: 1721 in Sei Concerti (No.1)

Prima edizione: 1850 - Leipzig: C.F. Peters (ed. Dehn) Dedica Markgraf Christian Ludwig von Brandenburg-Schwedt

Durata media: 21 minutes

Periodo del compositore: Barocco

Stile del brano: Barocco

Strumentazione: 3 oboi, fagotto, 2 corni, violino piccolo, archi, basso continuo

(fonte: https://imslp.org/wiki/Brandenburg_Concerto_No.1_in_F_major%2C_BWV_1046_(Bach%2C_Johann_Sebastian))


Guida all'ascolto

Conteso tra i due stili nazionali dominanti, l'italiano e il francese, l'ampio Primo Concerto in Fa maggiore BWV 1046 realizza la sua vocazione da concerto grosso attraverso un imponente spiegamento di forze, ostentato già dal colorito primo tempo: due corni, tre oboi, fagotto, archi e basso continuo, cui Bach sovrappone la parte solistica dell'insolito violino piccolo, strumento di dimensioni ridotte, accordato una terza minore sopra la norma. Un riferimento, questo, alle consuetudini esecutive francesi, come d'altra parte la musica da danza cui si richiama il movimento conclusivo, una suite in miniatura in cui il Menuet di base si alterna con due Trii e una Polonaise (Poloineße nell'autografo bachiano). Unico concerto bachiano in quattro tempi, il Primo brandeburghese tradisce nella sua struttura le traversie di una genesi complessa e finora poco chiara: I, II e IV tempo potrebbero esser legati alla Cantata BWV 208 Was mir behagt, ist nur die muntre Jagd, del 1713, quando tuttavia non erano ancora previsti né l'impiego del violino piccolo, né il III tempo, né la Polonaise dell'ultimo. A loro volta I e III tempi sarebbero migrati, una volta a Lipsia, rispettivamente nelle Cantate BWV 52 Falsche Welt, dir trau ich nicht (1726) e 207 Vereinigte Zwietracht der wechselnden Saiten (1726) (oltre che nella parodia di quest'ultima, 207a Auf, schmetternde Töne der muntern Trompeten, forse del 1735). Prevale in questo concerto, sin dalla serrata dinamica concertante dell'esordio, il timbro dei fiati: gli oboi, in particolare, contrastano gli archi con un tema secondario, mentre i corni sostengono il discorso musicale con figurazioni più semplici ma non meno impegnative e acusticamente cospicue, affini ai coevi richiami di caccia. L' Adagio attacca come il tempo lento d'un concerto per oboe e archi, per configurarsi più precisamente, all'ingresso del violino piccolo, come un concerto doppio per i due strumenti solisti, cui si aggrega inaspettatamente anche la calda voce del basso, attratta nel gioco imitativo. La cadenza che chiude questa bella pagina in re minore - la tonalità in cui Vivaldi scrisse un memorabile Concerto per due oboi - spetta tuttavia al solista che l'aveva aperta, ristabilito nella sua effimera supremazia rispetto allo strumento ad arco. Quest'ultimo potrà rivalersi nell'Allegro successivo, unico tempo che adotti la struttura del concerto solistico (pur mediandola con quella vocale dell'aria col da capo), in cui il violino piccolo si oppone brillantemente all'orchestra grazie al materiale tematico di un ritornello insieme stilizzato e vigoroso. Stilisticamente lontana dai lidi del concerto è invece l'appendice francese che costituisce l'ultimo tempo: al passo misurato d'un aggraziato minuetto, l'orchestra al completo cede via via la scena al timbro ovattato dei legni (il Trio in re minore per due oboi e fagotto), al colore omogeneo degli archi (la Polonaise), infine alla squillante fanfara marziale di corni e oboi (Trio II).

(tratto da: https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjYspGq0PDpAhXPs4sKHWyyAHwQFjAFegQIBRAB&url=http%3A%2F%2Fwww.quartettomilano.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2016%2F02%2Fx49_L5rQyaSQ0_qua.pdf&usg=AOvVaw2URqgUvx0zzZ2KbyDSrkNh)



Spartiti

Per partiture e spartiti del Concerto brandeburghese n. 1 in Fa maggiore, clicca qui sotto:

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia