Alcune volte

Alcune volte capita di voler fuggire dal mondo per sempre. Non sto parlando della volontà di morire, bensì della volontà di vivere una vita diversa da quella che viviamo. Quando perdiamo fiducia nelle persone che amiamo o a cui vogliamo bene, la nostra mente pensa a cosa sarebbe stata la nostra vita se fossimo stati diversi. Se fossimo stati con un’anima meno fragile. Anche quando rimpiangiamo qualcosa, come esseri umani, noi pensiamo a che cosa sarebbe successo se non avessimo compiuto determinate azioni che ci hanno portato a quelli che siamo. Alcune volte continuiamo a pensare e a soffrire. La nostra sofferenza non è utile a nessun essere umano, escludendo chi la patisce. Come la felicità. La nostra felicità è soprattutto utile a noi stessi. Alcune volte, vorremmo catapultarci in un’altra dimensione, ma non è possibile farlo. Vorremmo vivere diversamente. Vorremmo che certe cose non succedessero mai. Vorremmo che il tempo non passasse e si fermasse di più su dei momenti che su altri. Sappiamo che quello che vorremmo è qualcosa che non succede. Per questo usiamo il condizionale. Noi siamo equilibristi. È esatto immaginare ciò. Il vuoto è la morte e noi dobbiamo percorrere un sottile filo e non cadere mai.  Il filo può spezzarsi in qualsiasi momento, senza un motivo logico. Se il filo si spezza, anche se siamo i più grandi equilibristi, ci limitiamo a cadere nelle braccia della morte. Se invece non reggiamo la pressione e la tensione di dover camminare sul filo, ci buttiamo nel vuoto di proposito. Poi invece c’è chi ce la fa e continua a camminare, nonostante le difficoltà. Il problema è che il percorso non ha una fine. Dunque, anche il più grande equilibrista e il più fortunato, non potrà altro che continuare a camminare finché le sue gambe non cederanno. Dopotutto nessuno è immortale e tutti se ne vanno prima o poi…per volontà chissà di chi, chissà di che cosa. Alcune volte abbiamo in testa continui dubbi e pensieri, allora siamo tristi. Alcune volte invece non pensiamo e ci limitiamo a vivere, allora siamo contenti.

Scritto da Riccardo