Albert Einstein

Chi è stato

Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 - Princeton, 18 aprile 1955) é stato un fisico tedesco (poi naturalizzato statunitense) del Novecento, considerato uno dei più grandi fisici del suo tempo e della storia, che ha apportato grandissimi cambiamenti nel campo della fisica teorica e nel modo di concepire l'accadere degli eventi. Tra i suoi più celebri lavori vi é quello sull'effetto fotoelettrico, che, oltre a spiegare l'interazione tra radiazione e materia, dopo anni di dibattiti sul fatto che la luce sia un quanto (una particella) o un'onda, pone fine alla domanda, assegnando alla luce il cosiddetto "dualismo onda-particella" che la rende sia un'onda che una particella. Poi, il lavoro per il quale é più celebre, e che ha stravolto il campo della fisica teorica, la Teoria della Relatività (divisa in Teoria della Relatività Generale e Teoria della Relatività Ristretta), crea un nuovo modo di concepire l'universo, ovvero non più come qualcosa di assoluto, bensì come qualcosa di "relativo", con qualità che variano in base al sistema in cui ci si trova (un esempio sono proprio gli effetti delle Trasformazioni di Lorentz, citate precedentemente in un altro post). Ha inoltre portato un contributo fondamentale nel campo della fisica sperimentale, convincendo gli Stati Uniti d'America ad avviare, negli anni '30 e '40, il Progetto Manhattan, che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche, fondamentali per la vittoria statunitense nella Seconda Guerra Mondiale. E' importante specificare che Einstein non promosse azioni belliche, in quanto a conoscenza della potenza del nucleare, e avvisò più volte gli Stati Uniti di non usare quelle armi in guerra, ma promosse solo lo sviluppo da parte degli statunitensi di armi atomiche allo scopo di difesa, in quanto intuì che i tedeschi erano ad un passo dallo sviluppare armi simili. Per i suoi studi sull'effetto fotoelettrico Albert Einstein vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1921. "Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso" (Albert Einstein, in una lettera a Carl Seelig del 1952)



Scritto da Stefano Riato e pubblicato il 10 giugno 2021

L'adolescenza e gli studi

Albert Einstein nacque nel 14 marzo 1879 a Ulma, in Germania. La sua famiglia era di origine ebraica (non praticante) ed era benestante. Il padre era un proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici. Un anno dopo la sua nascita si trasferì a Monaco di Baviera. In questi primi anni di vita, Einstein studiò in una scuola elementare cattolica.

Nel 1894 la sua famiglia si trasferì in Italia per trovare più fortuna, mentre Einstein rimase a Monaco per terminare gli studi al ginnasio. Infine raggiungerà nuovamente i suoi in Italia. In seguito il padre esortò il figlio a iscriversi al famoso Istituto Federale di Tecnologia, noto come Politecnico di Zurigo. Per non aver conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, dovette conseguire un esame di ammissione, il quale non riuscì in seguito a passarlo nel 1895. Negli anni successivi continuò comunque i suoi studi, da garantirli poi a entrare nel Politecnico. Einstein si laureò nel 1900; ottenne la cittadinanza svizzera per assumere un impiego all'Ufficio Brevetti di Berna, che gli consente di dedicarsi agli studi di fisica.

"L'anno meraviglioso"

Il 1905 fu un anno importante sia per la fisica sia per Einstein, definito da molti come "l'anno meraviglioso", poiché conseguì al dottorato e soprattutto pubblicò gli Annus Mirabilis Papers[1] sugli Annalen der Physik [2]; la prima teoria è nota come l'effetto fotoelettrico, in cui egli giunse a una generalizzazione delle ipotesi quantistiche di Planck rimettendo in discussione uno dei risultati più consolidati della fisica ottocentesca: la natura ondulatoria della luce. La luce viene considerata come un insieme discreto di elementi di energia, "i quanti di luce".

In seguito grazie a questa rivoluzionaria teoria ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1921 <<per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico>>(The Nobel Price in Physics 1921[3]). Il risultato sorprendente della derivazione teorica della natura corpuscolare della radiazione sta proprio nelle sue conseguenze sperimentali che permettono di spiegare alcune proprietà della fluorescenza e della fotoionizzazione e, soprattutto, di risolvere l'enigma dell'effetto fotoelettrico. Da questo lavoro di Einstein trasse origine il lungo dibattito attorno al cosiddetto problema del dualismo onda-corpuscolo che trovò soluzione solo nel 1927, con la formulazione della meccanica quantistica.

L'inizio della sua carriera

Nel 1909 ottenne il primo incarico accademico all'università di Zurigo, dove rimase, salvo una parentesi all'università di Praga, fino al 1914, quando fu chiamato a Berlino per divenire membro dell'Accademia prussiana delle scienze, direttore del Kaiser Wilhelm Institut e professore universitario.

Nel 1916 pubblica "I fondamenti della teoria della Relatività generale", frutto di oltre dieci anni di studio. Questo lavoro è considerato da Einstein stesso il suo maggior contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della fisica. In varie occasioni egli ebbe a dire che la teoria della relatività ristretta sarebbe stata enunciata anche senza di lui, poiché essa era nell'aria, mentre assai più difficilmente qualcuno avrebbe pensato, in assenza di clamorosi fatti sperimentali, a rimettere mano alla teoria della gravitazione che pareva definitivamente sistemata da Newton.

Oltre alla fisica

Accanto all'attività di ricerca scientifica egli svolse un'importante azione nel campo della storia delle scienze, della discussione filosofica sui fondamenti della scienza e della divulgazione scientifica attraverso conferenze, articoli, voci di enciclopedia sulla relatività e opere quali "Ueber die spezielle und die allgemeine Relativitatstbeorie, Gemeinverstandlich" (la edizione 1917; prima traduzione italiana "Sulla teoria speciale e generale della relatività", 1921), "The Evolution of Physics" (1938) scritto in collaborazione con Leopold lnfeld ( traduzione italiana "L'evoluzione della fisica", 1948).

Ha inoltre portato un contributo fondamentale nel campo della fisica sperimentale, convincendo gli Stati Uniti d'America ad avviare, negli anni '30 e '40, il Progetto Manhattan, che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche, fondamentali per la vittoria statunitense nella Seconda Guerra Mondiale. Einstein non ha mai promosso la campagna bellica, anzi ha sempre promosso la pace e ha invitato sempre di utilizzare le armi nucleari solo in caso di difesa.

Il suo contributo

La portata filosofica dell'opera di Einstein è stata ed è grandissima; la radicale modificazione dei concetti di spazio e di tempo introdotta dalla teoria della relatività comporta implicazioni filosofiche di vasta portata. L'eliminazione dal dominio della fisica - e per riflesso da quello più generale della filosofia - dei concetti di uno spazio e di un tempo assoluti, ha costituito una vera rivoluzione del pensiero scientifico. Secondo Newton i fatti si svolgono in un quadro immutabile, costituito da uno spazio e da un tempo assoluti; E. capovolge letteralmente questo punto di vista: secondo la teoria della relatività non ha senso parlare di spazio e di tempo se non in relazione ai fenomeni che vi si svolgono. Sebbene le sue idee rivoluzionarono la fisica classica, Einstein mantenne l'ideologia della fisica classica: dare della realtà , considerata esistente oggettivamente e indipendentemente dalla nostra osservazione, una descrizione concettualmente semplice, sostanzialmente deterministica, nella quale per ogni fenomeno si potesse stabilire un chiaro rapporto fra causa ed effetto. Tale impostazione non è condivisa dalla maggior parte dei fisici contemporanei che, fondandosi sui principi della teoria quantistica, ritengono che gli eventi che si svolgono su scala atomica non sono singolarmente conoscibili in modo completo.

La fine di una mente geniale

Albert Einstein morì all'età di 76 anni negli Stati Uniti, a Princeton, il giorno 18 aprile 1955, circondato dai più grandi onori.

Aveva espresso verbalmente il desiderio di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza e Thomas Stoltz Harvey, il patologo che effettuò l'autopsia, di propria iniziativa rimosse il cervello e lo conservò a casa propria in un barattolo sottovuoto per circa 30 anni. Il resto del corpo fu cremato e le ceneri furono disperse in un luogo segreto. Quando i parenti di Einstein furono messi al corrente, acconsentirono a che il cervello fosse sezionato in 240 parti da consegnare ad altrettanti ricercatori; la parte più grossa è custodita nell'ospedale di Princeton.

"Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso"

(Albert Einstein, in una lettera a Carl Seelig del 1952).


Sitografia:

Fonti:

https://www.nobelprize.org/prizes/physics/1921/einstein/facts/

https://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein

https://www.treccani.it/enciclopedia/albert-einstein/

https://it.wikipedia.org/wiki/Annus_Mirabilis_Papers

https://www.aif.it/fisico/biografia-albert-einstein/

https://www.fisicaonweb.it/storia/scienziati/einstein.htm

https://biografieonline.it/biografia-albert-einstein#la-grandezza-e-il-genio-immortale-di-einstein

https://cultura.biografieonline.it/einstein-cronologia-vita/?_ga=2.261212683.766724369.1622730007-270825923.1622539407

Foto/immagini:

https://it.wikiquote.org/wiki/Albert_Einstein#/media/File:Einstein1921_by_F_Schmutzer_2.jpg


[1] In italiano, "Articoli dell'anno meraviglioso", tali articoli affrontavano sotto una nuova ottica l'effetto fotoelettrico e il moto browniano, formulavano la relatività ristretta e stabilivano l'equivalenza massa-energia, rivoluzionando la fisica classica.

[2] Annalen der Physik è una rivista accademica che si occupa di fisica. Fondata nel 1790, inizialmente gli articoli erano pubblicati in lingua tedesca; dal 1990 la lingua ufficiale è diventata l'inglese. Nel 2014 il suo fattore d'impatto (il numero di citazioni ottenute in un anno) è stato 3,048.

[3] URL consultato il 27 ottobre 2013, Archiviato il 3 luglio 2018

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